Per preparare la barbottina pronta per colaggio, è necessario aggiungere l’acqua e i fluidificanti seguendo le dosi consigliate sul prodotto. L’acqua serve a rendere l’impasto sufficientemente liquido, mentre il fluidificante aiuta l’argilla a scorrere senza grumi, con la giusta fluidità e densità: la barbottina deve risultare “come panna liquida”, facile da versare nello stampo ma non acquosa.
Gli stampi vanno usati asciutti e puliti perché così il gesso può assorbire bene l’acqua dalla barbottina, permettendo all’argilla di aderire in modo uniforme alle pareti interne dello stampo. Se il gesso è bagnato o sporco, l’assorbimento è irregolare e il pezzo potrebbe deformarsi o rompersi dopo.
È importante svuotare la barbottina liquida in eccesso: dopo che lo stampo ha tenuto il liquido per il tempo giusto (tempo di presa), sulle pareti interne dello stampo si sarà formato uno strato di spessore desiderato. Svuotando il liquido centrale, resta solo la parete solida, che formerà la ceramica finita.
Bisogna sempre lasciar asciugare lentamente il manufatto estratto dallo stampo, perché un’asciugatura rapida può causare crepe, deformazioni o rotture. Meglio lasciarlo asciugare all’aria senza fonti di calore diretto.
La barbottina e l’argilla da colaggio vanno conservate ben chiuse, in ambiente asciutto e fresco, per evitare che si secchino, che si alterino o prendano muffe. Un contenitore sigillato mantiene a lungo le proprietà ideali dell’impasto.
Prima di fare produzioni importanti, è consigliato sempre fare delle prove con piccoli campioni per verificare che l’impasto, la cottura e lo smalto siano adatti e non diano sorprese (come colori sbagliati, deformazioni o rotture).
Seguendo questi passaggi puoi ottenere oggetti in ceramica finiti, precisi e lisci, sia nella produzione artigianale che industriale